“Oggi a Palazzo Chigi la prima riunione della cabina di regia interistituzionale contro la violenza di genere”, scrive su Twitter la ministra delle Riforme, Maria Elena Boschi, con la delega alle Pari opportunità. Un primo risultato sembra sia stato raggiunto. Dal governo, infatti, sono arrivate le rassicurazioni sullo sblocco dei fondi per i centri antiviolenza. Un problema non da poco per quei centri che lavorano a livello locale per supportare le donne vittime di violenza e che senza fondi rischiano di chiusdere i battenti, come abbiamo già scritto sia riguardo a Roma sia alle città del Sud Italia.
“Ogni giorno deve essere un passo avanti nella lotta e contrasto alla violenza sulle donne. L’insediamento della Cabina di regia è il segnale tangibile dell’impegno del governo sul tema della lotta alla violenza: l’obiettivo è quello di un maggiore coordinamento delle azioni messe in campo dalle amministrazioni e dai livelli istituzionali, al fine di renderle più efficaci ed efficienti” ha commentato la ministra Boschi, dopo la prima riunione della Cabina di regia interistituzionale prevista dal Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere. La Cabina di regia, che era stata costituita nelle scorse settimane, è il primo organismo governativo di coordinamento politico che sia mai stato istituito a livello nazionale sui temi della violenza sessuale e di genere. Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, i ministri Giannini e Costa, il vice ministro Bubbico, i sottosegretari Sesa Amici, Della Vedova, Chiavaroli, De Micheli e Lucia Annibali, consulente del dipartimento Pari opportunità.
“L’organismo sarà la sede del confronto e del raccordo politico, strategico e funzionale tra le Amministrazioni statali, le Regioni e gli Enti locali, con l’obiettivo di una sempre maggiore coerenza tra le attività di contrasto alla violenza sul territorio nazionale” spiega una nota del ministro per le pari opportunità. Nella riunione è stato verificato lo stato di attuazione del Piano attraverso una ricognizione degli interventi posti in essere dalle Amministrazioni coinvolte, anche attraverso il monitoraggio degli interventi compresi quelli realizzati dalle Regioni anche grazie ai finanziamenti statali trasferiti e ripartiti nel 2014 . Questi finanziamenti hanno avuto ad oggetto azioni territoriali volte all’apertura di nuovi centri anti violenza e case rifugio e al potenziamento di quelli esistenti.
“Complessivamente – prosegue il comunicato – le azioni territoriali nei due anni passati hanno avuto la disponibilità di quasi 31 milioni di euro, di cui oltre 16 milioni trasferiti dallo Stato alle regioni e oltre 14 milioni resi disponibili dalle regioni stesse. Il completamento del monitoraggio dell’uso delle risorse finanziarie è propedeutico ai prossimi trasferimenti di ulteriori fondi statali alle regioni, previsti dallo stesso Piano, pari a circa altri 31 milioni di euro: oltre 18 milioni destinati alle azioni territoriali (centri antiviolenza e case rifugio) e 13 milioni a precise finalità previste dal Piano (formazione, autonomia abitativa e lavorativa, sistemi informativi). Il relativo progetto di riparto sarà sottoposto alle stesse regioni nelle prossime settimane”.
“Sull’utilizzo delle risorse, nella Cabina sono emerse la necessità di una sempre maggiore trasparenza, efficacia e consapevolezza e l’esigenza di individuare percorsi anche innovativi che consentano di realizzare pienamente tutte le finalità del Piano, per proseguire l’impegno italiano a dare la più ampia attuazione alle indicazioni della Convenzione di Istanbul. Si è quindi convenuto sulla necessità di una programmazione delle risorse, coordinata tra livelli istituzionali per sfruttare le sinergie tra le azioni a livello centrale e territoriale”, conclude il testo.
A seguito della riunione la presidente dei senatori di Area popolare Ncd-Udc, Laura Bianconi, ha sottolineato: “Come gruppo parlamentare area popolare abbiamo intenzione di presentare nella prossima legge di Stabilità emendamenti che rafforzino la tutela delle donne, soprattutto sul lato economico. Infatti molto spesso le violenze avvengono nell’ambito familiare e l’assenza di un’autonomia economia rappresenta spesso un ostacolo alle denunce. Riteniamo che sia giunto il momento di tutelare le donne anche sotto questo aspetto attraverso misure che ne favoriscano l’autonomia finanziaria e quindi anche l’inserimento sociale”.
Sul fronte delle regioni, l’assessore regionale alle Pari opportunità dell’Emilia Romagna, Emma Petitti, ha dichiarato: “abbiamo diversi impegni su cui lavorare nella Cabina di regia, della quale fanno parte anche Lazio, Lombardia e Veneto. In particolare il nostro impegno non è solo per il contrasto ma anche per la prevenzione e la diffusione della cultura del rispetto, attraverso un lavoro sul linguaggio e una campagna di comunicazione contro gli stereotipi. Resta fondamentale il nostro lavoro di ricerca di nuovi fondi europei”.
E a proposito di fondi europei è da ricordare il bando da 4 milioni di euro per progetti di prevenzione, che scade il prossimo 27 ottobre.