Sarà un caso, ma è un caso importante, che la prima ministra scozzese Nicola Sturgeon, abbia deciso, con un tweet, di rompere uno dei tabù delle donne di potere: parlare della ragione per cui no, non ha figli. E’ una donna e non ha figli.
La fertilità e l’esperienza stessa della maternità e della non maternità sono argomenti poco familiari alle stanze dei bottoni, in cui le poche donne presenti evitano spesso l’argomento proprio per non apparire “diverse”. La lontananza dalla realtà della vita vera si coglie soprattutto quando di un tema poi si parla, magari attraverso una campagna di comunicazione, e ne viene fuori il peggiore degli stereotipi. E’ l’ignoranza, la faciloneria, il presupporre che tutto possa essere trattato con la superficialità del più banale “storytelling”, a far perdere di vista la reale complessità delle nostre vite.
La ministra Sturgeon ha raccontato, con dolore, di aver avuto un aborto a 40 anni. “Nel condividere questa esperienza così personale, spero di contribuire a creare un nuovo clima, in cui questi argomenti vengano rispettati come totalmente personali – piuttosto che usati come fonti per speculazioni e battaglie ideologiche. Ci sono moltissime ragioni per cui le donne non hanno figli. Alcune di noi semplicemente non li vogliono, altre sono preoccupate dell’impatto sulla propria carriera. E alcune volte, senza un motivo, semplicemente i figli non arrivano, non importa quanto tu li voglia”.
Deludente, soprattutto alla luce del messaggio della ministra Sturgeon, il commento fatto alla campagna del fertility day dalla nostra ministra Boschi: “la campagna poteva essere offensiva per le non madri”, ha detto. C’è molto di più, cara ministra, perciò la campagna ha indignato donne e uomini, genitori e non.
Ma quanta pressione, quante congetture si fanno sulle scelte di vita delle donne, e più che mai su quelle delle donne al potere? E’ dell’anno scorso la copertina del New Statesmen che mostrava quattro donne “di potere” davanti a una culla vuota.
Seguito a breve distanza da una colonna del Sunday Times che raccontava di sei donne politiche, e di nessun uomo politico, senza figli.
E’ così che nascono i tabù e gli stereotipi che allontanano la politica dalla realtà. E parlarne apertamente, dare voce alle mille storie che ci sono dietro, è l’unico modo per romperli.