Chi ha inventato il mocio, il geniale straccio per lavare a terra con meno fatica? Una donna, Joy Mangano. Chi ha inventato la lavastoviglie? Una donna, Josephine Cochrane. Chi ha inventato il pannolino usa e getta? Indovinato, una donna, Marion Donovan. Se si scorrono velocemente i nomi delle inventrici passate alla storia si ha l’impressione che il genio creativo femminile si esprima al meglio nella risoluzione pratica di questioni legate ai tradizionali ruoli di cura. Finché ti imbatti nel nome della contemporanea e poco più che trentenne Lisa Seacat De Luca, software engineer di Baltimora.
Per il settore mobile security dell’IBM Lisa Seacat De Luca ha depositato oltre 180 brevetti e ha più di duecento idee in via registrazione, guadagnandosi il riconoscimento di inventore donna più prolifico dell’azienda. Ma Lisa Seacat De Luca da sola non basta a colmare il “patent gender gap” che ancora esiste a livello mondiale. In circa quarant’anni il numero delle donne che detengono brevetti è quintuplicato, di fatto passando dal 3 per cento al 19 per cento del totale. In Italia, nel 2013, secondo dati Eurostat, le inventrici erano meno del 9 per cento e i brevetti relativi appena il 6 per cento.
Di questo passo, si legge in un recente documento dell’Institute for Women’s Policy Research, la parità sarà raggiunta solo nel 2092. Secondo alcuni ricercatori, la causa principale di questa differenza è nella scarsa rappresentanza femminile in settori dove la formula del brevetto è più utilizzata, come l’ingegneria meccanica ed elettronica o in professioni come progettazione e design. Per altri, le donne scontano ancora un assetto sociale che le vorrebbe più “ligie” che innovatrici, fino a convincersi loro per prime di non essere in grado di produrre – e brevettare – idee.
Quali che siano le ragioni di questo gap, i riflessi sulle finanze individuali sono importanti, perché detenere un brevetto aumenta esponenzialmente la capacità di attrarre fondi e investitori sulla propria impresa. Non solo, una maggiore inclusioni delle inventrici farebbe bene al business e all’economia in generale, perché, per esempio, secondo alcuni dati pubblicati dal Dipartimento del Commercio statunitense, i brevetti nel settore dell’Information technology prodotti da team misti, cioè composti da uomini e donne, sarebbero più utili e di successo. E la tecnologia è un volano importante nell’economia di ogni paese.Tra le soluzioni proposte per colmare il patent gender gap, il Dipartimento degli USA suggerisce che i datori di lavoro supportino le donne nella copertura dei costi del processo di registrazione -che negli Stati Uniti può superare anche i 15mila dollari – visto che mediamente guadagnano meno della controparte maschile. La stessa Lisa Seacat De Luca ha pubblicamente ringraziato l’IBM per averle reso più accessibile il processo di deposito dei brevetti.