Un fashion game che cambia il modo di acquistare: è deSwag, la startup nata come tesi di laurea allo IED di Milano, dove le due fondatrici sono diventate amiche: sono Clara Fraccia, 31 anni, che ha studiato marketing, e Francesca Arnone, 29, specializzata in comunicazione: amiche nonostante le differenze di carattere e attitudini, “perché avviare una società ti porta a condividere tutto il tempo che hai a disposizione”, raccontano. Quella tesi a quattro mani è stata presentata a H-Farm (l’acceleratore di startup) durante un hackaton (una maratona di creatività) dedicato proprio alla moda, e inserita nel percorso che prevede formazione, consulenza, mentorship, partner tecnici, opportunità internazionali e perfino spazi per lavorare, vitto e alloggio.
Da luglio 2015 è stata costituita la società, che punta a unire due mercati apparentemente distanti tra loro – quello della moda e quello dei videogiochi – entrambi in crescita. Come si gioca? È un tour nelle capitali della moda, inclusa ovviamente Milano: a fare da accompagnatrice c’è una icona di riferimento , una guida di stile che può essere una fashion blogger ad esempio, oppure una attrice. Ti piacciono le scarpe che indossa l’avatar, oppure durante il tour scopri la borsa dei tuoi sogni? L’acquisto diventa veloce, praticamente immediato.
Oggi al lavoro ci sono sei persone, di cui quattro a tempo pieno, e due game designer. Per giocare si può scegliere fra diverse attività: rispondere a domande oppure trovare l’intruso fra diversi capi di abbigliamento, per esempio (cosa c’entra la tuta da ginnastica con gli abiti da cerimonia?), superando tutti i livelli per scoprire i total look più trendy di ogni capitale della moda. Sette sono i pezzi base che compongono un look.
Praticamente tutti i capi e gli accessori proposti sono realmente esistenti e disponibili per l’acquisto: in un camerino virtuale si possono provare, valutare i diversi accostamenti, mixare gonne e magliette vinte – virtualmente – nel gioco, eventualmente da trasformare in realtà. “Noi puntiamo a una fascia medio alta: ai brand a noi affiliati chiediamo il 10% di ogni capo venduto grazie al nostro gioco. Il modello di business prevede anche dei contenuti editoriali, che riferiscano le nuove tendenze della moda, e della pubblicità, ma la app sarà gratuita”.
Un’idea che piace: sono bastati qualche post su Facebook o dei Tweet ben mirati per attirare l’attenzione, finora, di Stefano Gabbana e Lapo Elkann, Nicola Formichetti (direttore creativo di Diesel) e Daniela Cerrato (Mondadori Group). deSwag (attivissima sui social, da Facebook a Instagram e altri), che ha già ricevuto – attraverso il programma di accelerazione di H-Farm – un investimento di 100mila euro tra servizi e cash, ora cerca nuovi finanziatori per sostenere la fase di comunicazione e lancio: la ricerca di un business angel è aperta.
L’obiettivo è aumentare il numero delle partnership, avendo in portafoglio firme diverse per posizionamento e prezzo, in modo da poter soddisfare più clienti possibile. Francesca e Clara hanno in mente persone reali, “sempre di corsa, con poco tempo libero a disposizione, che così possono acquistare risparmiando tempo e insieme divertendosi”. I loro competitor? Sono nomi come Kim Kardashian Hollywood, un simulatore gestionale costruito intorno alla vita di una celebrity (la app è stimata 130 milioni di dollari con un fatturato internazionale di oltre 200), Covet Fashion (un dress-up game con link diretto a fashion e-commerce, valore stimato 50 milioni con oltre 150 brand in portafoglio) e Stylect, il “Tinder delle scarpe” (fashion startup che ha ricevuto 600mila dollari di investimenti con già all’attivo numerose partnership commerciali): case history che hanno un valore complessivo di oltre 200 milioni di dollari.