Quando sentite dire che esiste un fondo di garanzia che consente alle startup innovative di richiedere finanziamenti (prestiti) alle banche grazie al fatto che è il fondo a coprire il rischio per l’80%… beh, è tutto vero. E’ un’iniziativa fantastica, perché chi fa una startup, soprattutto se innovativa, sa che all’inizio serve molta cassa, e non può essere fisicamente il business a darla, dato che l’innovazione, anche quando è dirompente e piace al mercato, richiede tempo e soldi per spiegarsi e farsi comprare. Come stiamo scoprendo noi con maam U.
Quando però vi accingete a usare il fondo di garanzia per chiedere un finanziamento, per esempio di 100.000 euro, a una banca, sappiate che:
1) è la banca a decidere comunque se darvi il prestito, e non vi tratterá come una startup innovativa;
2) se, dopo avervi rivoltati come un calzino, manda avanti la pratica, potrebbe chiedere ai soci di “mostrare reale impegno verso la suddetta startup” attraverso un finanziamento soci, prima di darvi il finanziamento;
3) quando avrete acconsentito al finanziamento soci e sarete pronti a firmare anche la fideiussione per coprire voi (soci) il restante 20% del prestito la banca potrebbe chiedervi di coprire con la fideiussione il 100% del prestito (100% per ogni socio, quindi anche 200 o 300%). Voi chiederete: “perchè, se l’80% è giá coperto dal fondo di garanzia?” E la banca vi risponderá: “perchè sono le NOSTRE regole”.
Ecco perchè le buone intenzioni dei nostri governanti non “scenderanno” mai fino alle nostre piccole imprese, finchè le banche potranno mettere le “loro” regole.
ps: ovviamente il finanziamento a quelle condizioni non lo abbiamo accettato e ora stiamo parlando con un’altra banca