Se mi ammalo io si ferma tutto: un corso di sopravvivenza per donne imprenditrici

La stragrande maggioranza delle imprese femminili sono ditte individuali. A Treviso, la quota arriva al 50,8 per cento; la classe di età più rappresentata (oltre il 67%) va dai 43 ai 60 anni. Chi c’è dietro a questi numeri? “Donne affaticate, impegnatissime al lavoro per gestire un periodo di crisi generale, costretta a slalom estenuanti fra attività  imprenditoriale e di cura, a casa. I figli, i genitori anziani”, spiega Valentina Cremona, presidente di Terziario Donna, la rinata associazione di Confcommercio nella Marca.

Donne capaci di innovare e inventarsi nuove attività, anche se poco supportate da partner e mariti: altamente scolarizzate (il 55,7% ha un diploma superiore, il 18% laurea), il 46,7% per lo stato civile è “coniugata con figli”. Il partner aiuta? Si, dice una su tre, ma più per manutenzioni e scuola che per stiro o lavatrice. E se proprio la scelta del lavoro autonomo consente una maggiore facilità di gestione del proprio tempo, il peso della responsabilità e il carico finiscono per far trascurare proprio la cura personale.

Di che cosa hanno bisogno? “Lo abbiamo chiesto a loro direttamente: a sorpresa, il 65,6% delle imprenditrici ritiene che l’imprenditoria femminile abbia esigenze specifiche. Perché l’accesso al credito, il costo del lavoro o la burocrazia sono questioni che interessano tutti, indistintamente. Ma se sei donna e imprenditrice, devi fare anche l’acrobata fra il tempo personale, quello coniugale, quello genitoriale, oltre a quello lavorativo”.

È nato così il corso “Donne: vietato ammalarsi”, aperto alle professioniste, ma anche all’intero territorio. Tre sezioni – cibo, corpo e mente –  per dare indicazioni utili e da mettere in pratica. Qualche esempio? L’alimentazione che previene le principali malattie, e come organizzare dispensa e fornelli per chi ha poco tempo, salvando salute e palato (con la vegan chef Silvia Cappellazzo); Elena Vinnik, ex atleta di ginnastica ritmica, spiegherà (8 giugno) come ridurre dolori e malesseri, e l’urologa Fedra Gottardo spiegherà (in settembre, data da definire) come allenare il pavimento pelvico per prevenire e curare i problemi femminile. Fra i docenti sono stati arruolati anche un trainer (come comunicare in modo efficace), uno psicologo, e una scrittrice (Paola Fantin) esperta di pensiero e atteggiamento positivo.

Perché le “donne che fanno l’impresa”, dice l’indagine condotta a Treviso, mediamente si alzano alle 6.30-7 e non si fermano fino alle 22.30-23. A loro stesse dedicano 60 minuti, ai figli 120, al partner 60, alla parentela 30-60, all’impresa 8-9 ore e al lavoro domestico 70 minuti. Eppure l’85% ama quello che fa e ripeterebbe l’avventura: per una su due essere donna è una questione irrilevante (per il 17% è un limite).

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