Giorgia Meloni non può. Giorgia Meloni deve (dovrà, perché mancano ancora diversi mesi) fare la mamma. Niente impegni da vicesindaco. “Deve gestire una delle pagine della sua vita, che per una donna è fra le più belle della sua vita. Non vedo perché qualcuno dovrebbe costringerla a fare una campagna elettorale che sarà feroce e poi nel momento in cui deve cominciare ad allattare deve anche occuparsi delle buche, della sporcizia, del traffico, dei topi e della microcriminalità”.
Guido Bertolaso, candidato già parecchio in bilico per la città di Roma, scivola anche sulla buccia di banana della “conciliazione” lavoro-famiglia. Ma lo sa che anche lui non può fare il sindaco? Perché “deve fare il papa”. Non vorrà mica mancare la sera a cena se le figlie avranno bisogno di confrontarsi con lui su scelte importanti della vita. O non vorrà mancare ai doveri di nonno, nel caso le figlie decidano di diventare mamma.
Aldilà delle battute del caso, non si può più sentire chi dà consigli sulle scelte di vita degli altri. Nelle parole di Bertolaso è sottinteso che il dovere di una mamma è quello di occuparsi del proprio figlio. E se la scelta di Giorgia Meloni fosse un’altra? Si dovrebbe lasciare a lei la libertà, senza alcun giudizio di merito, su come preferisce vivere “questo importante capitolo della propria vita”. D’altro canto la collega Marianna Madia ha stretto la mano al presidente della Repubblica il giorno del giuramento del governo con un inequivocabile pancione. E, lasciando da parte qualunque valutazione sull’operato politico, è innegabile che non si sia tirata indietro e abbia onorato i propri impegni.
Fuori dall’Italia, Marissa Mayer, numero uno di Yahoo, non ha pensato un attimo di poter dare le dimissioni quando ha scoperto di essere incinta di due gemelli. Vuol dire che forse si possono fare le due cose allo stesso tempo?
Una manager a un convegno osservò: “quando mi dicono perché scelgo donne in età da figli, rispondo: allora dovrei evitare anche gli uomini che vanno in moto o sciano e quelli che hanno familiarità con malattie di lunga degenza. Potrebbero assentarsi anche loro in caso di caduta o di malattia. E nel loro caso per legge non li posso neanche sostituire”.