Mancano solo dieci giorni per finire la collezione. Il 18 di febbraio i Rollinz di Star Wars usciranno dal mercato ufficiale del gruppo della grande distribuzione, che li ha lanciati, per entrare nel mercato sottobanco degli scambi tra collezionisti. E io sono ancora senza il Rollinz dell’ammiraglio Amilyn Holdo. Chi di voi l’ha visto? Ha i capelli lilla, occhi magnetici color del mare e un sexi-vestito marron glacé dal collo molto, molto alto. Sicuri davvero di non averlo doppio?
Quello di Amilyn Holdo non è un Rollinz rarissimo. Fate bene a essere sicuri di non averlo: semplicemente, non esiste. Nessuna statuetta è stata dedicata a uno dei personaggi più eroici di Star Wars Episodio VIII Gli Ultimi Jedi. Il vice-ammiraglio – diventata in fretta comandante in capo – sacrifica la propria vita per salvare quel che resta della Resistenza, lanciandosi a velocità da salto nell’iperspazio in un attacco suicida contro lo Star Destroyer del leader supremo Snoke. Io avrò anche la lacrima facile al cinema, come dicono i miei figli, ma alzi la mano chi non ha pianto di fronte al suo gesto così coraggioso, così altruista.
Soprattutto, l’ammiraglio Amilyn Holdo è una donna. E qui viene la nota dolente: perché se è vero che gli ultimi due Star Wars hanno incarnato la svolta femminista della saga di Lucas, non si può certo dire la stessa cosa della più riuscita campagna marketing del gruppo di supermercati degli ultimi anni. I Rollinz non conoscono le pari opportunità, non hanno sfondato il tetto di cristallo. I Rollinz sono maschilisti.
Prendiamo l’ultima collezione 2017-2018. Su 24 statuette standard i personaggi femminili sono solo quattro: Rey, Padme, Maz Kanata e il Capitano Phasma. E anche fra i sette Rarissimi, tra dorati e fosforescenti, solo la madre di Leia e Luke ha il privilegio di essere annoverata. In tutto, le quote rosa stanno al 16%: il peggior Paese al mondo per la presenza di donne al Parlamento, le isole del Pacifico australe, non si colloca molto lontano da questo record negativo, con la sua percentuale del 13,2%. E dire che i marketing manager del gruppo di supermerceti questa volta si erano pure impegnati, superando l’alto tasso di misoginia della precedente collezione di Rollinz: su 20 statuette assise sul Millennium Falcon, di donne ce n’era soltanto una. Sola come la particella di sodio.
Se almeno avessero aggiunto Rose Tico al posto dell’ennesima versione di Luke (quella di pilota X-wings), una delle suore-rana dell’isola sacra dei Jedi al posto della Guardia gamorreana e magari un’altra delle soldatesse della Resistenza al posto del solito soldato bianco artico, le quote rosa tra i Rollinz sarebbero salite al 25,8% . Esattamente la media della presenza femminile nei parlamenti d’Europa.