“Una farfalla, simbolo di rinascita: così mi sono fatta largo nell’azienda di famiglia”

L’azienda di famiglia non era nata per accogliere anche noi, la seconda generazione. I miei l’avevano pensata così, aveva un suo spazio, ma senza un marchio proprio. E io facevo l’avvocato, ma proprio non mi trovavo a mio agio in quel ruolo. Perfino mio marito, che insegna Diritto tributario, me lo ripeteva: Claudia, dovresti fare altro”.

Claudia Piaserico oggi è l’anima creativa di Misis, brand del gioiello in argento. Claudia che nel sito aziendale viene descritta “curiosa, eclettica, amante dei viaggi e delle pietre preziose, colei che vede, sperimenta, ammira, scopre mondi sommersi grazie alla viscerale passione del padre per i mari tropicali. Ama la natura e tutto ciò che è vitale, colorato, incontaminato”.

claudia02t02L’aspetto razionale di sé, che l’aveva portata a iscriversi a Giurisprudenza e intraprendere la carriera legale, non poteva averla vinta sulla spinta creativa. “Era un giorno quasi d’estate, io sognavo un gioiello che raccontasse l’arrivo della bella stagione. Ho disegnato una stella marina, che resta ancora presente nelle nostre collezioni, ma che allora sembrava un oggetto destinato a rimanere fine a se stesso”.

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L’oggetto che più la rappresenta però, è una farfalla, “il ricordo della trasformazione che ho vissuto, dalla mia vita di prima a quella di adesso”. Con determinazione Claudia ha chiesto di entrare in azienda e di curarne lo stile, nella quale un ruolo per lei non era inizialmente previsto. Era il 2004: “Abbiamo richiamato mio fratello, manager prestato al settore della grande distribuzione alimentare, per curare la parte finanziaria. Abbiamo lavorato sulle diverse anime di Misis, sulla sua evoluzione”.

La prima collezione debutta in fiera a Vicenza nel 2008. Oggi l’azienda – che porta il nome di un gamberetto, un altro omaggio all’amore per il mare – utilizza lavorazioni e tecniche a smalto originali, «che ci permettono di essere da un lato immediatamente riconoscibili, dall’altro difficilmente imitabili», spiega Claudia.

claIl mercato è per il 70% è italiano – con 180 punti vendita multibrand e un monomarca inaugurato a Verona nel 2010 – ma con prospettive di crescita all’estero, dove conta sei monomarca in Cina, tre shopping corner nei principali mall della Thailandia e altri tre a Taiwan. «Un negozio in Mongolia, che apriremo a breve, consolida la nostra presenza sul Far East – spiega Claudia Piaserico -. Avevamo costruito relazioni solide anche con Russia e Turchia, ma le tensioni internazionali ci hanno frenato; nonostante questo abbiamo inaugurato un punto shop a Kiev. Più latitante il mercato europeo, a cominciare da Spagna e Grecia, che pure sarebbero i destinatari ideali per gioielli che sanno di mare e di estate».

Misis si è ritagliata uno spazio molto specifico sul mercato: gioielli di posizionamento medio alto, di argento ma con placcature e lavorazioni che eliminano ogni segno di ossidazione e lasciano spazio al colore degli smalti e delle pietre. Anche la distribuzione segue la stessa regola, affidata a punti vendita di alto livello. Il prezzo medio di un oggetto si aggira sui 200 euro.

cla1Il percorso di Claudia – mamma di Mario, sei anni – è fatto di idee e intuizioni, di disegni e di variopinte collezioni. Viaggia, osserva, scavalca la tradizionale staticità del distretto orafo in cui vive e propone forme alternative, crea connubi inediti di materiali. Nel 2011 le viene assegnato il riconoscimento speciale Premio Marisa Bellisario “Donne: innovazione e capitale umano”, e nel 2012 riceve dalle mani del Maestro Gianmaria Buccellati il premio dell’associazione internazionale di donne nel gioiello Women’s Jewelry Association (WJA).

Nel 2013 viene nominata Presidente della Sezione Orafi e Argentieri di Confindustria Vicenza, massimo incarico istituzionale del settore a riconoscimento di quanto il design e la creatività possano valorizzare un’area economica in crisi. Nel 2014 viene scelta dall’artista internazionale Xiao Hui Wang per realizzare una collezione di gioielli a quattro mani. Dal 2015 assume il ruolo di vicepresidente nazionale Confindustria Federorafi.

Nelle sue collezioni, una farfalla non manca mai.