Grazie al suo lavoro sarà possibile prevedere con maggiore accuratezza il rischio di recidiva di una particolare forma di carcinoma mammario, che corrisponde a circa il 70% di tutte le neoplasie diagnosticate alla mammella, e quindi personalizzare le cure oncologiche con l’obiettivo di ridurre quanto più possibile il rischio di ricaduta della malattia.
Un nuovo modello che stima la prognosi delle donne affette da carcinoma mammario, potenzialmente ormono-responsivo in stadio precoce, è stato ideato Caterina Fontanella, 33 anni, specializzanda in Oncologia medica all’Università di Udine sotto la direzione di Fabio Puglisi. Lo studio prognostico sulle recidive del cancro al seno è valso all’autrice l’Asco Merit Award, premio assegnato ogni anno dalla Conquer Cancer Foundation, fondazione della Società americana di oncologia clinica (Asco).
Caterina Fontanella, originaria di Ponte nelle Alpi (Belluno), ha ricevuto il premio durante l’annuale congresso della Società americana di oncologia clinica, che si è appena svolto a Chicago. Il Merit Award è uno dei più prestigiosi riconoscimenti dell’oncologia internazionale e premia, tra gli altri, i migliori oncologi.
Il modello, chiamato ”Star (Stage age receptors) score”, basandosi su stadio alla diagnosi, età della paziente ed espressione dei recettori ormonali è in grado di identificare precocemente le situazioni probabilmente destinate ad avere un decorso clinico più sfavorevole.
Nell’ambito dei suoi studi sul carcinoma mammario Fontanella è stata visiting research fellow per 18 mesi al German Breast Group di Francoforte, il più importante gruppo cooperativo di ricerca tedesco sul tumore alla mammella. Da questa esperienza è nata l’intuizione di un modello predittivo che aiuti a stimare la prognosi di donne con un particolare sottotipo di carcinoma mammario, quello con espressione dei recettori ormonali. Nasce così il modello ”Stage, age and receptors (Star) score”.
«Inizialmente – spiega Fontanella, ideatrice e coordinatrice del progetto di ricerca – sono stati analizzati i dati di oltre 3mila donne trattate con terapia preoperatoria, neoadiuvante, nell’ambito di 6 studi clinici coordinati dal German Breast Group. Dalla combinazione tra stadio e assetto recettoriale del tumore ed età della paziente è stato possibile identificare 5 gruppi prognostici distinti, con una sopravvivenza media libera da recidiva che andava dai 4 anni del gruppo a peggior prognosi fino ai quasi 9 anni del gruppo a prognosi migliore».
«La collaborazione instaurata con il Gruppo italiano mammella – continua Fontanella – ha permesso di validare il modello in oltre 1600 donne che hanno ricevuto una terapia postoperatoria, adiuvante, nell’ambito dello studio clinico multicentrico italiano GIM-2. L’analisi ha quindi confermato una differenza significativa sia in termini di sopravvivenza libera da recidiva che di sopravvivenza globale tra i 5 gruppi prognostici».
«Il prestigioso premio conferito a Caterina Fontanella è occasione di soddisfazione e orgoglio per l’Università di Udine e la sua Scuola di specializzazione in Oncologia medica», sottolinea il direttore della Scuola, Fabio Puglisi. «In ambito medico – spiega – la formazione specialistica post-laurea ha l’obiettivo di favorire una crescita professionale plurivalente con l’acquisizione di competenze sia cliniche sia di ricerca e la Scuola in Oncologia medica di Udine è ricca di giovani entusiasti e fortemente motivati a coltivare questa disciplina».
L’Asco Merit Award è un premio del valore di circa 1000 dollari destinato a giovani ricercatori in oncologia i cui studi sono selezionati per il merito scientifico dalla Società americana di oncologia clinica. I vincitori sono invitati a presentare i risultati delle loro ricerche al meeting annuale dell’Asco.