Università di Cagliari, apre l’asilo nido per studentesse e dipendenti

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È l’ultimo tassello, nel mosaico che racconta la “rivoluzione rosa” dell’università di Cagliari: l’asilo nido per i bimbi di studenti e dipendenti. La struttura che la professoressa Maria del Zompo, rettrice che da aprile terminerà il suo mandato, ha inaugurato in via Trentino negli spazi dell’ateneo nel capoluogo sardo. 

Vogliamo che le nostre ragazze studino senza problemi, senza rinunciare all’idea di costituire una famiglia – chiarisce la rettrice  –. Questa è davvero un’iniziativa di tutto l’ateneo, tutti l’hanno condivisa fino alla fine”. 

L’asilo nido arricchisce il progetto “Tessera baby”, lanciato nell’anno accademico 2014/2015 con i parcheggi riservati per le studentesse in attesa, accesso alle Stanze rosa, accesso preferenziale ai servizi di segreteria, accesso gratuito al materiale dei corsi e-learning, possibilità di concordare con i docenti l’orario di svolgimento degli esami di profitto. Poi nel 2018/2019 lo “Spazio bambino ludoteca”, un servizio di accoglienza gratuito, destinato ai figli degli studenti e studentesse titolari della “tessera baby” e del personale universitario, che consente di affidare i bambini alle cure di personale specializzato, affiancato dagli studenti tirocinanti del corso di laurea in Scienze della formazione primaria e Scienze dell’educazione.

Ora l’asilo che nasce sulla base di un progetto pedagogico condiviso con i docenti della Facoltà di Studi Umanistici focalizzato sull’accoglienza, sul benessere e sullo sviluppo del bambino. L’obiettivo è  superare le difficoltà legate al fatto che i  servizi per i bambini nella fascia di età che va dai 3 ai 36 mesi sono pochi e molto costosi. La struttura potrà ospitare fino a 14 piccoli: 4 bambini dai 3 ai 12 mesi e 10 tra i 13 e i 36 mesi. 

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Per sostenere le famiglie servono servizi, che purtroppo non ci sono più – argomenta la rettrice – ecco perché con questa iniziativa abbiamo deciso di andare in questa direzione. Sono contenta di chiudere il mandato con un ateneo che permette agli studenti e a tutti coloro che lavorano all’Università di proseguire a fare il loro lavoro senza dover rinunciare a nulla”. 

Nei prossimi mesi verrà appaltata la gestione del servizio, che l’Università di Cagliari conta di attivare quanto prima, compatibilmente con l’evolversi del quadro epidemiologico regionale.

  • Ezio |

    Queste sono le soluzioni che servono veramente nel nostro semi arretrato paese e che da tempo troviamo in molte altre nazioni europee.
    Più iniziativa e progettualità concrete, anche da parte delle donne come prime e maggiormente interessate al sostegno materno nei primi anni dei figli.

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