Le competenze delle donne a picco dopo i 25 anni. Ecco perché

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Competenze a tempo per le donne? Alcuni studi sembrano andare in questa direzione. Più brave degli uomini sì, ma solo sotto una fascia d’età.

Le giovani donne sembrano riporre grande fiducia nell’istruzione come meccanismo di acquisizione e segnalazione delle capacità individuali: il loro rendimento scolastico mostra infatti prestazioni nettamente superiori a quelle dei giovani uomini, ma sul mercato del lavoro l’abbinamento alle posizioni lavorative non è conseguente. Le opportunità di trovare lavoro, di rimanere occupati quando si forma una famiglia, e di ricoprire posizioni nelle quali si possano applicare e sviluppare le competenze acquisite durante la formazione scolastica, sono infatti nettamente minori per la componente femminile rispetto a quelle della componente maschile.

Qual è dunque la relazione tra il livello di competenza degli individui e il loro genere?

L’Indagine PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies) permette di analizzare le competenze possedute dai lavoratori e agite nei luoghi di lavoro disaggregando i dati per sesso e classe d’età.

L’indagine valuta, attraverso test, le competenze relative ai processi di elaborazione delle informazioni essenziali per la partecipazione all’economia della conoscenza e alla società del 21° secolo. In questo ambito, in particolare, le competenze di literacy rilevano la capacità di comprendere, valutare e usare testi scritti al fine di partecipare alla vita sociale, raggiungere i propri obiettivi e sviluppare il proprio potenziale.

Le Figure 1 e 2 mostrano i risultati della rilevazione più recente (2016), rispettivamente per le classi d’età 16-24 e 25-44 anni, nei Paesi membri dell’OCSE.

Figura 1 – Punteggio medio nel test di literacy degli individui  in età 16-24 anni per sesso nei Paesi membri dell’OCSE – 2016 (colore rosa per donne e blu per uomini).

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Fonte: Skills Matter: Further Results from the Survey of Adult Skills – © OECD 2016

I dati riferiti all’Italia evidenziano che le giovani donne ottengono risultati migliori rispetto a quelli del genere maschile (Figura 1), mentre le donne adulte ottengono un punteggio inferiore rispetto agli uomini della stessa classe d’età (Figura 2).

Si noti che il dato corretto per titolo di studio allarga ulteriormente questo divario: la differenza di punteggio unadjusted tra uomini e donne è di – 8,0 per l’età 16-24 e di 0,8 per l’età 25-44 anni; il gender gap adjusted per titolo di studio è invece, rispettivamente, -7,0 e 4,4.

L’Indagine PIAAC fornisce anche una valutazione delle capacità di elaborazione delle informazioni in ambito lavorativo: anche in questo caso, la differenza di genere nelle competenze di literacy ha segno negativo in età 16-29, a significare un maggiore utilizzo delle proprie capacità da parte della componente femminile, ma la situazione si rovescia in età 30-49, e il segno diventa positivo, ad indicare un maggior utilizzo delle proprie capacità da parte della componente maschile.

Una ipotesi interpretativa coerente con questi risultati potrebbe essere che, a causa dell’asimmetria nell’uso del tempo e della divisione del lavoro di genere, le donne abbiano minori opportunità degli uomini di sviluppare, nell’età adulta, le competenze acquisite prima del formarsi di una famiglia.

Certo è solo un’ipotesi di lavoro, ma di fatto qualcosa succede se le ricerche evidenziano una’inversione di tendenza. Eppure altri studi evidenziano come il cervello delle donne “resti più giovane” di quello degli uomini in media di tre anni a qualunque età, come nei risultati degli scienziati della Washington University School of Medicine di St. Louis, negli Stati Uniti, pubblicati dal  “Proceedings of the National Academy of Sciences”.

Figura 2 – Punteggio medio nel test di literacy degli individui in età 25-44 anni per sesso nei Paesi membri dell’OCSE – 2016 (colore rosa per donne e blu per uomini).

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Fonte: Skills Matter: Further Results from the Survey of Adult Skills – © OECD 2016