L’impegno del Governo: “Contro la violenza sulle donne 33 milioni nel 2019 e un fondo per le vittime”

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Istituire un fondo ad hoc per le donne vittime di violenza e incentivare l’istituzione di strutture di accoglienza per il pronto intervento. Sono tra i progetti del Governo per combattere il fenomeno della violenza maschile sulle donne, come racconta, in un’intervista con Alley Oop, il sottosegretario dalla presidenza del Consiglio, Vincenzo Spadafora, in occasione della Giornata internazionale di oggi. Intanto si va avanti sul Piano antiviolenza 2017-2020 indicando “le azioni concrete e le risorse specifiche con cui finanziarle”. Per il 2019 sono previste risorse, con un taglio leggero del 2,7% rispetto all’anno precedente,  “per 33 milioni di euro”. Quanto alla legge che destina il 33% dei finanziamenti ai nuovi centri antiviolenza, punto contestato dalle strutture consolidate che spesso si ritrovano, anche per un problema di finanziamenti a pioggia, a rischio chiusura, c’è la promessa di valutare la possibilità di cambiare le norme.

A che punto  è l’implementazione del piano antiviolenza varato un anno fa e fondato sui tre pilastri della prevenzione, protezione delle vittime e punizione del colpevoli?
“Il precedente Governo ha varato il Piano strategico nazionale antiviolenza 2017-2020 senza indicare le azioni concrete e le risorse specifiche con cui finanziarle. Il Governo in carica, per dare concretezza al piano sul piano operativo, ha preso atto di una prima bozza di interventi, frutto del lavoro tecnico delle amministrazioni centrali dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali, discussa in Cabina di regia lo scorso 21 novembre.Tra le altre, sono previste misure per rafforzare la formazione degli operatori che a diverso titolo si occupano di violenza contro le donne (forze di polizia, forze armate,polizia municipale, operatori dei servizi sociali e sanitari), sensibilizzare i mass media sul tema, educare i più giovani al rispetto e alla parità tra i sessi, a partire dalle prime classi del ciclo scolastico, diffondere con campagne di comunicazione la cultura dell’uguaglianza di genere, superando gli stereotipi”.

L’ultima Finanziaria ha previsto 35,4 milioni per la lotta alla violenza  nel 2018. Quanti saranno i finanziamenti per il 2019?
“Le previsioni di bilancio per l’anno 2019 sono di oltre 33 milioni di euro per la lotta alla violenza contro le donne, di cui una quota riservata per legge alle regioni. Rispetto allo scorso anno, non sono stati apportati tagli alle risorse, fatta eccezione per una riduzione del 2,7% operata dal Ministero dell’economia e delle finanze a carico di tutte le
amministrazioni dello Stato”.

Quali nuove iniziative ha in programma il Governo per contrastare la violenza?
“Questo Esecutivo intende mettere le vittime al centro della propria agenda, perciò oltre al Codice rosso, iniziativa che consentirà di rendere più efficienti i procedimenti giudiziari prevedendo una ‘corsia preferenziale’ per le donne che subiscono violenza, si intende mettere in atto due iniziative: la prima per istituire un fondo ad hoc per le donne vittime di violenza, che garantisca loro un effettivo ed equo sostegno economico; la seconda per incentivare l’istituzione di strutture di accoglienza per il pronto intervento, con un primo supporto legale, in tutte le Regioni, ove ospitare le donne nella fase intermedia che va dalla decisione di denunciare alla presa in carico da parte dei centri antiviolenza”.

Lo spot realizzato dalla Rai per il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio contro la violenza sille donne. Testimonial le pallavoliste azzurre Paola Egonu e Cristina Chirichella

Lo spot Rai per il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio contro la violenza sille donne. Testimonial le pallavoliste azzurre Paola Egonu e Cristina Chirichella

I Centri antiviolenza invocano il cambiamento della legge 119 che destina il 33% delle risorse  mentre già esistenti tante volte sono costretti a chiudere. Avete in
programma una proposta legislativa che vada in questa direzione?
“Il Dipartimento per le pari opportunità, d’intesa con Istat e Cnr, sta realizzando per la prima volta una mappatura completa dei centri antiviolenza attivi sul territorio nazionale, che ci restituirà una ‘fotografia’ reale dell’esistente.Solo quando avremo gli esiti di questo lavoro, che metterà in luce eventuali difformità tra diverse aree del territorio. si potrà valutare in concreto se avviare un iter legislativo che conduca all’abrogazione di quella disposizione della legge sul femminicidio (art.5 bis comma 2 della legge 119/2013)che prevede che un terzo delle risorse disponibili siano riservate alla istituzione di nuovi centri”.

Quali sono secondo lei oggi le priorità nella lotta alla violenza maschile sulle donne in Italia?
“Credo che in Italia si possa e si debba fare di più, al di là delle appartenenze politiche, per fermare il fenomeno della violenza maschile contro le donne, soprattutto sul piano della prevenzione.Per prevenire occorre puntare, da un lato, sulla formazione permanente e continua degli operatori, dall’altro sulla più ampia diffusione della cultura del rispetto e dell’uguaglianza di genere, a partire dalla scuola, attraverso specifici percorsi educativi e campagne di comunicazione e sensibilizzazione, rivolte in particolare ai più giovani”.


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