Halloween, gli zombie sono figli di Dio?

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Quella che può sembrare una domanda oziosamente nerd, è invece la sintesi di una vivace discussione che per giorni è rimbalzata fra le molte chat dei genitori.

Gli zombie sono figli di Dio? L’antefatto.

Nella pittoresca zona dei Navigli, a Milano, esiste uno storico oratorio, faro del quartiere che accoglie bambini e ragazzini di ogni etnia e religione. È il luogo di ritrovo naturale dopo la scuola, il salotto delle tate sudamericane ed est europee, l’ancora di salvezza delle famiglie d’estate quando estende le sue attività dalle 8 del mattino a sera.

Eppure, qualche giorno fa le bacheche delle scuole, come quelle digitali, si sono riempite di un invito scandaloso: Halloween in oratorio. Proprio la festa pagana, proprio quell’americanata consumista, di pessimo gusto, in odore di satanismo. Uno scempio ospitato fra le mura dell’oratorio. Non paghi, gli aspiranti apostati hanno mutato un arcangelo della sacra vetrata della chiesa in uno zombie verdognolo.

Apriti cielo.

Il dibattito è stato intenso, ma fiacco di argomentazioni. I più hanno cominciato a saccheggiare i bazar “tutto a 1 euro” della zona per accaparrarsi i migliori travestimenti. Altri hanno brandito una logora reminiscenza del catechismo per esecrare la scelta tanto blasfema.

Gli zombie sono figli degli uomini. L’epilogo.

autumn-carve-decoration-1456120Ogni polemica ha la sua congrua risposta e Halloween in oratorio è già tutto esaurito, nonostante le previsioni di pioggia e mal tempo. Saranno state le richiese dei bambini oppure la musica anni ’70 e ’80 per i grandi, oppure ancora la voglia di stare assieme. Non saprei dire.

Cosa ha intercettato questo oratorio eretico? Provo ad azzardare. Probabilmente il bisogno di un gruppo territoriale che comincia a pensarsi come una comunità. Anche io, muovendo da una posizione personale laica e agnostica, non posso che parlare di quell’oratorio come del “nostro oratorio”. Questo credo sia il più grande successo possibile che un’organizzazione confessionale, ma soprattutto morale, possa ottenere nella sua azione materiale, sul territorio.

blurred-background-bokeh-celebration-1426705Infine, perché proprio Halloween? Perché parla a tutti, poiché non è di nessuno. È un rito commerciale eppure apotropaico, parla ai grandi e ai piccoli, prescinde dalle religioni e dalle nazioni. È una festa globale, forse la più laica, dopo il primo maggio dei lavoratori.

È sempre meravigliosa la capacità di intercettare i desideri e immaginare lo spazio che li possa rendere possibili. In fondo, la religione è proprio questo, come le grandi filosofie politiche che non ci sono più.