Cosa chiedo, da ventenne, al nuovo governo

giovani

Negli ultimi mesi non si è parlato di altro: il 4 marzo, data delle elezioni politiche italiane, data tanto attesa e temuta in cui 47 milioni di cittadini sono stati chiamati alle urne a decidere il destino del nostro Paese. L’esito delle elezioni non è stato decisivo, l’Italia continua a non avere un governo e a non avere idea di come potrebbe essere composto l’esecutivo, a cui toccherà l’arduo compito di trascinare il Paese fuori da questo vortice di precarietà in cui sta sprofondando.

Se c’è qualcosa di cui tutti, giovani e meno, avremmo bisogno in questo periodo di incertezze e di crisi economica, politica e sociale sono certezze e garanzie. La certezza di un’istruzione che sia davvero gratuita; di una scuola che sia ambiente di confronto e crescita personale per i ragazzi, con un progetto di alternanza scuola-lavoro ragionato in funzione della coerenza dell’attività svolta con il piano di studi dei giovani; di un sistema in cui l’importanza chiave che l’istruzione ha per la nostra società si rifletta in salari dignitosi per gli insegnanti e in contratti stabilizzanti per quelli di loro che ancora vivono nel precariato.

La certezza di contratti a lungo termine per tutti i lavoratori, la possibilità di trovare un lavoro che non sia l’ennesimo stage sottopagato per chi un lavoro ancora non ce l’ha, una pensione dignitosa per chi dopo decenni di fatiche ha smesso di lavorare. La certezza di servizi al cittadino efficienti, a partire dai trasporti pubblici; la prospettiva di una svolta verde sulla scia di quella tedesca, che prevedrebbe la gratuità dei trasporti pubblici sia per ampliare l’offerta di servizi pubblici davvero accessibili a tutti che come forma di tutela per l’ambiente.

Oggi avremmo bisogno della garanzia di una distribuzione più equa del carico fiscale, di un welfare universale, di politiche sociali che contrastino la povertà assoluta, di una sanità pubblica che sia più accessibile da un punto di vista economico, con ticket meno elevati, con una maggiore capillarità delle strutture ospedaliere sul territorio, e sotto il profilo, con liste di attesa meno irrisorie.

E poi ancora, la garanzia di una giustizia che sia davvero uguale per tutti, con tempi accettabili sia in ambito civile sia penale, di un’uguaglianza nei diritti sanciti dalla Costituzione che non sia solo formale ma anche sostanziale per le ormai migliaia di coppie LGBT unite civilmente ad oggi, per gli 800mila giovani italiani senza cittadinanza in attesa del riconoscimento dei loro diritti tramite l’istituzione dello Ius Soli, per i 31 milioni di donne per cui la violenza sessista a casa e sul lavoro fa parte della realtà quotidiana.

Questo, oggi, chiederei, io ventenne, al nuovo governo.

  • umbedx |

    Da sessantacinquenne condivido pienamente le tue richieste.
    Quello che posso fare è regalarti il mio voto.
    Alle prossime elezioni voterò sicuramente per quello che tu riterrai opportuno.
    Cordialmente
    Umbe

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