Michelle Obama ha detto: “Adesso basta”. Uomini, dove siete?

michelle-obama-1013-large-169Giovedì 13 ottobre Michelle Obama è salita su un palco a Manchester. Si è rivolta alla platea presente, ma il suo discorso riguarda il mondo intero, come ci riguarda la scelta del prossimo presidente degli Stati Uniti. Michelle è stata, come sempre, semplice e diretta. E ha detto tre cose indimenticabili (come abbiamo fatto a dimenticarle prima che le dicesse lei?):

Primo: ha detto che come Trump considera e tratta le donne la ferisce profondamente. Che non riesce a smettere di pensarci. Che “non può fare finta di niente”. Perché il modo che ha Trump di svilire le donne produce in tutte noi lo stesso disagio di un’aggressione verbale o fisica per strada: ci fa stare male, ed è profondamente ingiusto. Ha detto che noi donne vorremmo forse apparire superiori, ignorarlo. Ma non possiamo farlo: stiamo “annegando” nella definizione che Trump – e tutti coloro che lo votano e lo voteranno – stanno cucendo per noi. E non possiamo ignorarlo perché quello che dice non colpisce solo noi, ma l’immaginario dei nostri figli. Ecco, forse le donne possono fare finta di niente quando si tratta di difendere se stesse: ma il pensiero che quel modello di uomo possa influenzare le nostre figlie e i nostri figli… questo no, non possiamo permetterlo.

Il modello di uomo che Trump sta mostrando al mondo è stato il secondo punto fondamentale del suo discorso. “Gli uomini della mia famiglia, e anche quelli delle vostre, non sono così”, ha detto. E allora perché dobbiamo accettare un candidato alla massima carica della prima potenza mondiale che, chiamando la propria violenza verbale “chiacchiere da spogliatoio”, svilisce tutti gli uomini? “E’ inaccettabile anche solo per la durata di una campagna elettorale, figurati per quattro anni di governo!”

Enough is enough”: basta così. “Tutto questo non è normale. Questa non è politica. E’ terribile. E’ intollerabile. Indipendentemente dal partito di cui si fa parte. Deve finire”.
Non c’è donna, né uomo, che meriti di essere trattato così. Ecco il terzo punto fondamentale del discorso della First Lady: non si sta parlando di politica qui. Si tratta di decenza umana. “Si tratta di giusto e di sbagliato”. Si tratta di valori universali, o che stiamo faticosamente cercando di rendere tali, e che non possiamo permetterci, come donne e come uomini, di mettere in pericolo nel considerare l’atteggiamento di Trump verso le donne solo come uno dei suoi aspetti. Il rispetto verso gli altri esseri umani non è accessorio, non è facoltativo, per un candidato alla presidenza degli Stati Uniti.
E non dovrebbero essere solo le donne a dirlo. Uomini: dove siete?