Proroga Golfo-Mosca, la parità di genere è una questione di crescita economica

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Uno dei punti di forza della legge Golfo-Mosca è stato la previsione della propria “scadenza”. Questo perché l’intento era quello di dare il via a un cambiamento culturale profondo con una forzatura del sistema, sfondare il famigerato soffitto di cristallo per far sì che le donne meritevoli e competenti potessero, presto, farcela da sole.

Oggi ci troviamo a pochi anni di distanza da quella scadenza e la situazione, apparentemente, sembra estremamente positiva: le donne nei cda sono passate da meno del 6% al 36% in sei anni, portando con loro un abbassamento dell’età media, un aumento dell’istruzione di tutti i componenti dei board e anche la prova dell’esistenza di una correlazione tra la diversity di genere nel board e le performance aziendali.

Se proviamo a scavare oltre la superficie, però, appaiono immediatamente dei segnali di allarme. La maggior parte dei board ha un numero di donne esattamente pari, o appena al di sopra, della quota imposta per legge. Molte società, con la legge, hanno deciso di passare dal cda all’amministratore unico (donna solo nel 12 per cento dei casi). Ma non solo, estendendo lo sguardo troviamo un’occupazione femminile ancora sotto il 50 per cento, una forte disuguaglianza reale in termini di salari, una presenza ancora marginale per le donne in tutti i livelli intermedi delle società.

La legge Golfo-Mosca, nella mia idea, nasce come strumento, non come fine: lo scopo era quello di creare un cambiamento verso una società più giusta e una riduzione delle disuguaglianze di genere, a tutti i livelli e in tutti gli ambiti. Se ci limitiamo a contare le donne ai vertici, non curandoci dei cambiamenti per tutte le altre donne, agli altri livelli delle aziende e nella società più in generale, mi sento di dire, di dirci, che abbiamo fallito.

Questo rimane un obiettivo ancora da raggiungere: è quello più ambizioso ma anche quello più importante. E non ce la faremo se non con l’aiuto e il sostegno di tutte e tutti. Per tutte queste ragioni sostengo la proposta di rinnovo, per altri tre mandati, della Golfo-Mosca, così come presentata dall’On. Rossello e da molti altri colleghi e colleghe di tutti gli schieramenti: abbiamo raggiunto successi importanti ma possiamo, dobbiamo, continuare ad andare avanti. Non solo perché è una questione di giustizia sociale che le donne possano avere le stesse opportunità degli uomini ma perché, e oramai sempre più studi lo certificano, la parità di genere è un fattore di crescita economica. Direi che, oggi più che mai, ne abbiamo un gran bisogno.