Una #magliettarossa per dire basta alle morti in mare

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Saranno in tanti oggi a indossare una #magliettarossa per chiedere ai governi europei più umanità e un adeguato sistema di accoglienza per i migranti. #Maglietterosse come quelle indossate dalle piccole vittime dei naufragi nel Mediterraneo, simbolo di questa immane tragedia. Rosse, come l’amore delle madri di Aylan, tre anni, annegato su una spiaggia turca, e dei tre piccoli di poco più di un anno, ritrovati morti appena qualche giorno fa su una spiaggia a est di Tripoli, ritratti in fotografie che hanno suscitato sdegno e commozione e hanno fatto il giro del mondo. Rosse perché è questo il colore dei completini prescelti per compiere la traversata, per essere più visibili tra le onde del mare in caso di soccorso. Sembra un paradosso questo colore, così vitale eppure stridente indosso ai corpicini senza vita. Nemmeno questo accorgimento, così pieno di premura e di speranza verso un futuro migliore, è riuscito a salvarli.

L’appuntamento centrale della manifestazione è previsto per questa mattina a Roma alle ore 11 in piazza Immacolata a San Lorenzo dove saranno presenti Luigi Ciotti, Presidente nazionale Libera e Gruppo Abele e Giuseppe Demarzo, coordinatore della rete di Numeri Pari. Oltre a Libera, associazioni, nomi e numeri contro le Mafie, che ha promosso l’iniziativa insieme a Legambiente, Arci e Anpi, sono tante le associazioni che hanno aderito all’appello, da Amnesty International (l’elenco completo sul sito di Libera) , così come scrittori e giornalisti, da Roberto Saviano a Carlo Lucarelli a Giuseppe Catozzella.

Al coro si uniscono anche le tre principali sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil: «Tutto questo – si legge nella lettera – al fine di contrastare l’ondata di insofferenza sociale che da mesi imperversa nel nostro paese con gravi comportamenti di rigetto e discriminazione nei confronti delle diversità, e in particolare dei migranti». Cgil, Cisl e Uil condividono lo spirito e i contenuti di questa iniziativa, con l’intento di arginare quella che è stata chiamata una vera “emorragia di umanità”.

«I segni sono importanti ma poi bisogna organizzare il dissenso, trasformandolo in progetti e speranze» ha dichiarato don Ciotti.

«Una #magliettarossa per #fermarelemorragia di umanità, indossiamo una maglietta rossa per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà – è l’incipit dell’appello di Libera  – muoiono, questi bambini – si legge ancora nel testo – mentre l’Europa gioca allo scaricabarile con il problema dell’immigrazione – cioè con la vita di migliaia di persone – e per non affrontarlo in modo politicamente degno arriva a colpevolizzare chi presta soccorsi o chi auspica un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. Bisogna contrastare questa emorragia di umanità, questo cinismo dilagante alimentato dagli imprenditori della paura. L’Europa moderna non è questa. L’Europa moderna è libertà, uguaglianza, fraternità. Fermiamoci allora un giorno, sabato 7 luglio, e indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini. Perché mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini».

«Le soluzioni esistono e cambiare questo sistema non è impossibile – fa eco Amnesty sul suo sito  – Amnesty International chiede con urgenza la formulazione di un serio piano riguardante gli sbarchi, la riforma del sistema di Dublino e percorsi sicuri e legali che forniscano alternative alle persone che s’imbarcano in viaggi pericolosi. In Libia, dove 9.000 persone sono attualmente arbitrariamente trattenute in condizioni terrificanti nei centri di detenzione, chiediamo di porre fine alla detenzione arbitraria e indagare sulle accuse di tortura e maltrattamenti, reimpostando la cooperazione con il paese in materia di migrazione e dando priorità alla protezione dei diritti umani».

Iniziative sono annunciate un po’ in tutta Italia, da Nord a Sud. La mobilitazione sarà anche e soprattutto on line, soprattutto sui social network (Facebook, Twitter, Instagram) dove tutti potranno pubblicare la propria foto con l’hashtag #maglietterosse, #restiamoumani, #fermarelemorragia.