“Ragazze con i numeri”: come nasce una scienziata?

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“Lanciarsi col paracadute è la cosa più bella del mondo” pensava Valentina mentre guardava incuriosita, soprattutto le ragazze che ripiegavano il paracadute dopo il lancio.
Se ne stava per ore ad ammirare quelle piccole figure che veleggiavano in cielo per poi arrivare a terra. Fu proprio dal paracadute il suo primo incontro con il “vuoto” e il paracadutismo diventò la sua più grande passione. Dedicava il suo tempo libero ai lanci e l’aeroporto era la sua seconda casa. Fino a quando non ha assistito alla tv al lancio spaziale che vedeva tra i protagonisti, Yuri Gagarin, un suo compatriota. Così cominciò ad immaginare la prima donna nello spazio, era sicura che prima o poi sarebbe successo. Quello che non sapeva, però, è che sarebbe stata proprio lei, quella donna. Valentina indossò il grande casco bianco con la scritta URSS e il 16 giugno del 1963 si allontanò dalla Terra e dalla sua forza di gravità per 71 ore e conquistò lo spazio. Valentina Tereshokova a bordo della navicella Vostok compì 49 orbite attorno alla terra ed è la prima cosmonauta al mondo donna.

ragazze-con-i-numeri-8_tereshkovaLaura, invece, si era laureata in medicina. Viveva a Milano. Era il 1976 e si trovò ad assistere al disastro ecologico di Seveso, quando da una fabbrica di profumi si sprigionò una nube altamente tossica di diossina, spargendo veleno su persone, animali, piante; una tragedia che segnerà i suoi interessi e la sua vita. “Un disastro simile non si era mai visto, una vera catastrofe ecologica. Più parlavo con la gente e più mi convincevo che non bastava difendere la salute di chi lavora in fabbrica, bisognava difendere anche il territorio, denunciare gli speculatori, chi mette in piedi fabbriche che inquinano, chi gioca con la salute degli esseri umani”. Laura Conti si rese conto dell’importanza di una visione ecologica quando ancora non esisteva una sensibilità ambientale vera e propria e intuì che l’ecologia siamo anche noi. Grazie a lei, l’ecologia divenne argomento politico ed è tra i fondatori della Lega Ambiente.
Poi c’è Maria, che sin da bambina amava scrutare gli insetti, vedere com’erano fatti, cosa mangiavano e come vivevano. Nel 1700 pubblicò “Metamorfosi degli insetti” e i suoi disegni, basati sull’osservazione diretta, ispirarono decine di scienziati. Il suo viaggio in Suriname fu considerata la prima spedizione scientifica.

Cosa hanno in comune queste tre donne? I sogni. Sono vite straordinarie, che hanno lasciato un segno nella storia, eppure tutte sono cresciute nella “normalità”: ciò che le ha contraddistinte è la loro capacità di perseverare, di avere fiducia nei propri mezzi, di superare i pregiudizi di genere, di credere fortemente nei propri obiettivi. Le loro esperienze, insieme a quelle di altre tredici scienziate, sono abilmente raccolte nel libro “Ragazze con i numeri”, della collana “Donne nella scienza”. L’obiettivo dei racconti non è quello di restituire un ritratto asettico, bensì raccontare, attraverso il punto di vista delle protagoniste, una passione nata in giovane età, la tenacia nel perseguire un obiettivo nonostante gli ostacoli, le soddisfazioni e i traguardi raggiunti.

ragazze-con-i-numeri-150_germainLe scienziate raccontate sono diverse sia per materia di studio, che per provenienza geografica, che per epoca. Le autrici De Marchi e Fulci hanno voluto raccontare le passioni, i sogni di queste donne eccezionali. Si, perché fino a pochi decenni fa, era davvero un’eccezione vedere una donna scienziata. Eppure oggi sappiamo che le ragazze “hanno i numeri”, le capacità cognitive e fisiche per diventare ciò che vogliono.
Comincia tutto per caso, in un giorno qualsiasi. Alzare lo sguardo e appassionarsi alle stelle, inseguire le farfalle per vederne i colori, osservare le formiche per capire il loro habitat, studiare i vulcani e incuriosirsi sull’origine della terra.

Magari non capita a tutti un “colpo di fulmine”, però tutti i bambini e i ragazzi hanno una passione, amano fare delle cose che li fanno sentire speciali, importanti. Ecco, coltivare le passioni e invogliare al raggiungimento dei propri sogni è la strada che porta alla realizzazione del sé. Le “Ragazze con i numeri” sono ragazze che hanno inseguito un progetto, con fatica ed entusiasmo, lottando contro chi non le credeva capaci, in quanto donne, di svolgere lavori importanti, di ricoprire ruoli prestigiosi. Andare oltre la disparità di genere, significa aiutare tutti i bambini e le bambine a sviluppare le proprie potenzialità. Significa credere in loro, nei sogni di ciascuno, perché la loro personalità è unica e irripetibile, portatrice di doti, talenti e desideri. Perché il futuro si costruisce giorno dopo giorno proprio così: credendoci.