Mamme, quanti errori con i figli maschi

baby-boy-child-909222

Chissà quando, dopo essere stato un bambino adorabile, ci si tramuta in un uomo deprecabile? Eppure a guardare indietro si vede solo un filo rosso che si srotola. La fisicità e il gioco di esercitare la violenza. La capacità di fare gruppo e poi di esercitare un potere di genere. La negazione dei sentimenti e la derisione guascona del femmineo. Eppure i bambini crescono con le madri, principalmente, in Italia e nel mondo. Che siano allora le madri a trasmettere, inconsapevolmente, una certa struttura di relazione di genere, quella stessa che viene denunciata come odiosa e ingiusta?

La madri talvolta sembrano ignorare che fare a botte non è una necessità biologica, ma un costume, un tratto culturale. Giustificano le zuffe dei loro figli come un normale percorso di crescita, eppure il gioco della violenza non è un esercizio che insegna a dominarla, ma che la istituisce come caratteristica di genere. Una volta una mamma mi disse che sarebbe stato utile che i padri facessero la lotta con le loro figlie, ché da questa attività nasce la consapevolezza di quanto male infliggere, poco o tanto, a seconda delle occasioni. Insomma se ci si vuole bene, poco, mi pare di intuire.

boy-child-childhood-235554

A proposito di volere bene, quando capita spesso ci si prende cura. In particolar modo le femmine dei maschi. Perché è la mamma che fa tutto. Cucina e riassetta casa, accompagna a scuola, a judo e alle feste, dedica le sue notti al capezzale dei febbricitanti. Insomma le donne accudiscono e gli uomini no. Questa dinamica è una punzonatura di genere, determina le scelte di tutta la vita. Dal “chi fa cosa”, passando per il “cosa mi aspetto da qualcuno”, fino alla partita di basket il sabato pomeriggio, mentre “la moglie è con i pupi”.

Anche l’educazione sentimentale dei maschi è semplificata come quella domestica. Le madri sembrano pensare che fino ai dodici anni i maschi abbiano a cuore solo lo sport, i videogiochi e i dinosauri. E che dopo i dodici anni diventino bersaglio della concupiscenza femminile, perché si sa, le ragazzine crescono prima, si sviluppano presto e sono sempre un po’ troppo spigliate. Il racconto è di figli maschi che dai loro quattro anni sono assillati dalle attenzioni delle bambine e dai fidanzamenti e da tutte quelle cose che “ai maschi proprio non interessano”. I maschi corrono e le bambine inseguono, questa in sintesi la morale sentimentale.

Quel bambinesco che intenerisce oggi sarà domani quel maschile che giudica malevolmente l’indipendenza delle donne, che evita gli impegni e le responsabilità, che sa come fare male. Dipende anche da voi, care mamme, molto dipende da voi.

  • Beatrice |

    Mi sono (felicemente) sposata a 25 anni col primo uomo della mia vita (che cucina, ha cambiato i pannolini e collaborato nella gestione facendo un lavoro a turni). Abbiamo avuto 2 figli maschi che io ho accudito solo la sera e nei WE/vacanze a tempo pieno, perché durante il gg, nonni e baby sitters ci hanno aiutato. Ho un figlio rispettoso dei generi e uno che x troppa gelosia è stato tradito e lasciato dalla ragazza ed è adesso maschilista e deluso dal genere femminile, che non corrisponde ai modelli appresi. Credo che sia facile trovare un capro espiatorio nella madre. Ma cosa dovevano fare le varie persone che hanno accudito i miei figli insieme a me? Lasciarli febbricitanti, insanguinati se cadevano, affamati se avevano fame?
    Purtroppo o per fortuna i social hanno dato un’accellerata all’emancipazione delle ragazze (non guidandola), ma portando una bandiera di “libertà” urlata che ha messo i valori del passato ( prossimo ) in un angolo, anche se solo apparentemente:”mi metto la mini…faccio le foto da pornostar e le pubblico…mi faccio abbracciare in discoteca da chi capita…ma voglio il principe azzurro sul cavallo bianco…). Non conoscevo Giulia, ma sembrava una bravissima ragazza che è stata solo vittima di questo cambiamento: “Ragazze libere di scegliere e uomini spiazzati”
    I modelli che abbiamo cercato di trasmettere ai ns. Ragazzi come GENITORI non esistono (quasi) più (vale anche x il lavoro che è precario, mentre prima si cercava il posto fisso e si raccomandava ai ragazzi di trovarlo…).
    La società è cambiata troppo in fretta e chi la subisce ( i ns. Ragazzi e noi genitori) non siamo preparati a tutto questo. Le madri sono vittime come i figli…è anche questa ricerca di UNA colpevole lo dimostra…

  • Edoardo |

    Non sposatevi e non fate figli, il problema è la famiglia.

  • Alessandro Melis |

    Il maschio deve rimanere maschio con tutte le sue caratteristiche che ne derivano. Maschio non significa per forza assassino. L’assassino sia uomo o sia donna è un malato mentale di tipo compulsivo. Direi che sono due cose differenti.

  • Diego |

    I maschi devono essere ammaestrati a considerare le donne esseri superiori da servire e riverire a casa e fuori casa, a volte però, almeno fuori casa, anche con lo scontro fisico (con altri maschi ovviamente).

  • francesca camoglio |

    Come sempre fai un’ analisi profonda delle dinamiche familiari. Purtroppo le mamme ancora oggi proseguono,più o meno inconsapevolmente , la trasmissione di modelli “tradizionali” secondo cui le femmine vengono responsabilizzate sin da piccole, mentre i maschi anche da adulti vengono trattati come piccoli principi a cui far trovare tutto pronto , persino la frutta sbucciata a fine pasto . Lo osservo anche in neo mamme ” illuminate”e moderne , senza distinzione di educazione, istruzione , età o condizioni economiche . Le bambine sono considerate sempre delle mini casalinghe , dei soggetti docili e destinate a “sopportare”i fratellini o i compagnetti esuberanti. Purtroppo il prototipo del maschio forte, incline allo scontro fisico, che “non deve chiedere mai” è duro a morire .

  Post Precedente
Post Successivo