Bambini calmi e rilassati con lo yoga

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Lei ha quattro anni, due braccine rilassate leggermente aperte ai fianchi, una corona di capelli biondo oro sparpagliati per terra, le gambine rilassate aperte, gli occhietti chiusi e la bocca leggermente aperta…ma non emette verbo.

Si chiama Olivia e non sta dormendo. Mentre lei rilassata è stesa sul suo tappettino, la maestra la guarda con gli occhi sbarrati da un grande stupore, è quasi atterrita perchè di solito Olivia non è così, le gambe e le braccia non sono mai così immobili, ma girano colpiscono, prendono lanciano, accompagnate da gridolini di festa…che stia male?
Olivia sta in realtà partecipando ad una lezione di GiocaYoga®.

La sua mamma Silvia Zucchiatti è insegnante di Yoga per l’infanzia e l’adolescenza (diplomata presso A.I.Y.B. Associazione Italiana Yoga per Bambini ) e porta nelle scuole il gioco dello yoga. GiocaYoga® è una vera pratica yogica che unisce lo yoga ai metodi più moderni della pedagogia, un’attività ludica che non si basa su alcun principio di competizione. Questo progetto nato dalla creatività di Loredana Valentina Pajalunga sfocia da una riflessione su alcune domande:
è possibile educare attraverso la partecipazione di gruppo e non solo individuale?
È possibile riuscirci fuori dal contesto dell’aula tradizionale, dove il corpo è troppo costretto ed imprigionato?
È possibile rendere protagonisti del lavoro educativo I pensieri ed i linguaggi dei bambini?
A quanto pare sì.

Silvia ci ha spiegato come si realizza in modo concreto una lezione. Ad ogni lezione deve presenziare anche l’insegnante di ruolo della classe, dura un’ora ed è caratterizzata da vari momenti: da un rito iniziale in cerchio, il telegiornale delle belle notizie, un gioco di riscaldamento come l’onda o il saluto al sole, un esercizio sulla respirazione, la pratica degli asana (posture yoga), il rilassamento (yoga nidra), uno spazio di creatività ed il rito di chiusura. Un cocktail formidabile che porta ad avere miracolosamente una classe di bambini distesi a terra in pacifica tranquillità.

Sono certamente inequivocabili gli effetti benefici di quegli occhietti chiusi sulla maestra, magari stanca di urlare, ma non di meno sono quelli sui bambini che partecipano alle lezione. Come ci racconta Silvia: ”insegnare le posizioni di yoga ad un bambino significa aiutarlo a sentire ed esplorare il proprio corpo, a riconoscere le proprie emozioni.” Non è infatti automatico che un bambino conosca bene il proprio corpo, nonostante se lo porti in giro tutto il giorno. Proprio gli scherzi strani che ci fa il nostro corpo, sono spesso fonte di ansia. Sentirsi il cuore in gola, avere mal di pancia prima della verifica, avere il fiato corto all’avvicinarsi di un cane aggressivo sono espressioni del corpo che un bambino non codifica facilmente se non si conosce, se non sa come quel cuore, quel respiro funzionano e soprattutto come li si possa controllare. “La respirazione ed i movimenti yoga ci spiega Silvia, sono una reale educazione alla salute: si rafforzano l’apparato respiratorio, si equilibra il sistema nervoso e si migliora la circolazione del sangue:”

La respirazione addominale è un punto chiave dell’esperienza yogica, agisce sul diaframma e aiuta a controlare istinti ed emozioni. L’obiettivo principe di questo progetto è che lo yoga diventi un valido strumento di supporto dei programmi scolastici: educare con lo yoga porta il bambino ad essere più consapevole, ne stimola le potenzialità in ambito di socializzazione ed apprendimento. Come dice il Dalai Lama:

“Prego che tutti I bambini accrescano la loro educazione e la trasformino in conoscenza interiore.”