Lacrosse a Milano: dal Parco Sempione ai Mondiali di Londra senza passare dal via

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Stecche in mano, sorriso, teste spettinate e grinta sono gli ingredienti che hanno accompagnato le ragazze del Milano Baggataway alla Ken Galluccio Cup di Ghent il week end del 16 e 17 Settembre. “Le squadre femminili erano in tutto 12, la maggior parte purtroppo molto più forti di noi. Siamo comunque riuscite a batterne 2 arrivando decime. Per la nostra squadra è un ottimo risultato, tenendo conto del fatto che siamo le giocatrici con minore esperienza e prive di alcun supporto sia tecnico sia economico” racconta entusiasta la giovanissima Annetta Ferreri, classe ’96, attaccante della squadra di lacrosse milanese.

lacrosse_2_facebookIl Lacrosse è uno sport molto diffuso nel Nord America, che trae le sue origini da un antico gioco degli Amerindi del XV secolo: il “Baggataway”. Nella metà del 1800 a Montreal i francesi aggiunsero regole nuove ed idearono il moderno lacrosse, che è considerato lo sport estivo nazionale canadese.

Due squadre da 12 giocatrici si incontrano e hanno l’obiettivo di gettare la palla nella porta avversaria, grazie ad una stecca, cioè una rachetta triangolare munita di tele all’estremità. Ovviamente lo sport è più complesso di quanto sembri e riuscire a giocarvi necessita un duro allenamento. In Italia è meno diffuso e a Milano l’ha portato Silvia di Stefano dopo un periodo di studi in America.

lacrosseSilvia è infatti la fondatrice della squadra Lacrosse Milano Baggataway: dominata dall’impulso di giocare anche in Italia contattò l’allora presidente della Federazione Italiana Gioco Lacrosse che le regalò una stecca. Armata quindi di due stecche, una palla e di una motivazione invidiabile durante l’estate del 2009 Silvia decise di portare a turno le sue amiche a giocare nel Parco Sempione, sperando che scattasse il colpo di fulmine. A Settembre con 50 euro a testa il gruppo comprò il materiale online e dopo un anno di allenamenti fortuiti al Parco Sempione fondarono l’associazione ASD Lacrosse Milano Baggataway.

lacrosse3Se si considera l’inizio casalingo della squadra e la loro completa autogestione risultano sorprendenti i risultati ottenuti: la vittoria del campionato dello scorso anno e l’undicesimo posto ai mondiali di Londra quest’estate, che ha lasciato nelle giocatrici un ricordo indelebile come ci racconta Annetta: “L’atmosfera che si percepisce nelle competizioni di così alto livello è molto coinvolgente. L’emozione più grande l’ho provata nel momento in cui entravo in campo nel sentire il mio nome pronunciato dallo speaker e subito dopo, quando, sulle note dell’inno di Mameli abbiamo cantato tutte insieme.”

lacrosse4La motivazione e lo spirito di questa squadra sono più unici che rari, devono gestire in autonomia qualsiasi necessità, dalla ricerca dei campi alla gestione di allenamenti e trasferte, all’acquisto dell’attrezzatura costosa da siti stranieri. Per aumentare il numero di giocatrici organizzano inoltre lezioni nei licei e cercano di partecipare ad eventi pubblici per farsi conoscere. Grazie a chi sceglie Milano come meta del progetto Erasmus proprio per la presenza del lacrosse, la squadra ha spesso nuove atlete straniere. Il Milano Baggataway non è perciò solo un modo per giocare ma per condividere ed apprezzare altre culture.

La grinta non manca, la squadra ha ben chiari degli obiettivi da raggiungere. Annetta ce lo spiega con atteggiamento determinato: “In un prossimo futuro sarebbe gratificante ricevere più visibilità e avere un campo nostro in cui allenarci e fare partite. Puntiamo a crescere in numero e a creare squadre per bambini e ragazzi”.

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  • Labella Lisa |

    Dove posso provare a giocare a Milano, per scoprire se sia uno sport che può piacermi?

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