Nicoletta: una donna cresce i propri figli ma anche se stessa

Oggi Alley Oop apre il suo angolo posta. Cara@Alley sarà la nostra finestra sul mondo. Abbiamo scelto di creare questo spazio riservato ai lettori per dar liberamente voce a opinioni, sentimenti ed esperienze. Vorremo leggere i vostri racconti, vorremo sapere chi siete e che cosa pensate. Vorremo che i vostri pezzi di vita, le vostre scelte o i vostri ricordi possano diventare per tutti fonte di confronto e di riflessione. Abbiamo già avuto modo di parlare con voi grazie ai commenti che lasciate ai nostri post e in molti ci avete già scritto. Abbiamo deciso di dare spazio alle lettere e mail già ricevute e a quelle che verranno. Aspettiamo le vostre. Da oggi la casella è attiva, riempitela: alleyoop@ilsole24ore.com.

Iniziamo con la storia di Nicoletta

Instagram/Dominique

Instagram/Dominique

Cara@Alley,

Mi chiamo Nicoletta e ho 41 anni. Ho sempre avuto le idee molto chiare su quello che volevo essere e diventare, per esempio ho sempre saputo di voler fare architettura ma non l’architetto, ho sempre saputo di voler fare l’insegnante e ho sempre saputo di voler fare la mamma.

E così, dopo una laurea in architettura e 5 anni di esperienza lavorativa nell’impresa di papà, ho deciso consapevolmente e serenamente di lasciare il lavoro, trasferirmi nella città dove lavorava mio marito e diventare mamma. Avevo 30 anni. Dopo due anni è arrivata la seconda bambina e il mio quadro si è completato: avevo due figlie, mi dedicavo a loro 24 ore su 24, ho visto ogni singolo momento della loro crescita, sono cresciuta con loro, ho passato cinque anni pensando solo e unicamente al loro benessere, alla loro alimentazione, alla loro educazione, ma mi sono persa… Ho perso me stessa, il mio essere donna prima di moglie, prima di mamma. Credo che la possibilità di crescere i propri figli sia una grandissima fortuna e opportunità di crescita ma….. i bambini crescono in fretta.

L’inizio della scuola rappresenta l’inizio della costruzione di un individuo autonomo, che passa dall’autonomia della cura personale all’autonomia del ragionamento, alla capacità di fare scelte consapevoli e alla percezione di se stessi all’interno di un gruppo come un’identità autonoma. È il percorso che deve fare ogni singolo individuo, puoi essere mamma ma devi ricordarti che sei donna, non devi dimenticarti i tuoi spazi, perché il rischio è di annullarsi completamente e questo non fa bene neanche ai nostri figli.

A 35 anni ho ripreso a lavorare. All’inizio è stato difficile soprattutto far capire alle mie due bambine che non c’ero fisicamente ogni istante per loro, che avevo degli impegni miei che le escludevano, ma poi piano piano questa è stata un’occasione di crescita. E capire e gioire per soddisfazioni che erano solo mie, le ha rese più mature.

Non rimpiango gli anni passati a fare la mamma, ma sono estremamente convinta che l’essere tornata a dedicarmi al mio lavoro e alla mia persona, non abbia tolto niente alle mie due figlie, in termini di appoggio e presenza, e anzi abbia reso più equilibrato e costruttivo il nostro rapporto, le ha rese meno dipendenti da me e io da loro, ha dato loro l’opportunità di imparare il rispetto per gli spazi altrui, di gioire per le soddisfazioni altrui, di non sentirsi di diritto al centro dell’attenzione e di crescere anche loro, come individui a sé.

Nicoletta